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Weekend lungo in Corsica

Tempo di lettura: circa 8 minuti

Itinerario mototuristico di 480 km con partenza da Bastia, 24 km di off-road per raggiungere Saleccia. È un percorso adatto ad un weekend lungo, si può accorciare a 2 giorni saltando Cap Corse (e risparmiando 100 km).

Percorrenza480 km (di cui 24km off-road)
Tempo2-3 giorni
PeriodoAprile-Giugno o Settembre-Ottobre (per evitare caldo e affollamento eccessivi)
AbbigliamentoEstivo, alcuni passi sono ad un quota abbastanza elevata e richiedono uno strato in più sotto la giacca
RifornimentiBenzinai presenti, è consigliato non scendere sotto il livello minimo di 60km di autonomia

Il #MaroccoInMoto è andato alla grande, ma ne siamo tornati con un’enorme quantità di materiale che fatichiamo a selezionare… così durante il ponte del 2 giugno 2017 siamo andati a schiarirci un po’ le idee in Corsica! Anche questa volta non siamo stati gli unici ad avere l’idea e ci è toccato incastrarci in una stiva straripante di moto.

Cap Corse: il “dito”

Il traghetto Corsica Ferries attracca a Bastia alle 7 del mattino, in mezz’ora di manovre e sudore riusciamo a liberare le moto dal groviglio di metallo, gomma e carene creato dalle centinaia di motociclisti che affollano il ponte 2 della Mega Smeralda.

Prendiamo un caffè e subito dopo la strada D80 che compie il giro completo del “dito” (100 km). Basta percorrere pochi km per trovarsi tra piccoli borghi affacciati su bellissimi scorci del Mar Tirreno. La strada è stretta ma l’asfalto è in condizioni perfette, lasciando tempo di godersi il paesaggio tra una curva e l’altra.

La quantità di moto che incrociamo e superiamo è incredibile… sembra che i motociclisti di mezza Italia si siano dati appuntamento qui!

Superato Macinaggio si arriva ad un punto panoramico da cui ammirare l’Ile de la Giraglia, il punto più a Nord della Corsica. Scattate le foto di rito, prendiamo una stretta strada secondaria che ci porta a Barcaggio attraverso la macchia mediterranea, incontrando il primo gregge di capre da attraversare a passo d’uomo.

Ci dicono che da queste parti si possono gustare aragoste e cozze stupende… purtroppo sono le 10 del mattino e non ce la sentiamo ancora di provare. Promettiamo di tornare a verificare l’informazione!

Tralasciamo i ristorantini e ci sgranchiamo le gambe sugli scogli azzurri che si trovano percorrendo il Sentier des Douaniers verso Ovest. Sulla spiaggia di Tollare troviamo una bella mandria di mucche accaldate.

Rimontiamo in sella per percorrere il versante Ovest del dito, molto più selvaggio ma con asfalto a tratti più largo che invita a piegare un po’. La vista sul porto di Centuri è strepitosa ma tutto il tragitto è una festa per gli occhi.

Si accende la spia della riserva mentre siamo vicini alla spiaggia nera di Nonza. Da queste parti si fa rifornimento nei mini-market e non bisogna avere fretta: il postino posteggia la macchina davanti alla pompa della benzina e non c’è modo di convincerlo a spostarla prima di aver finito le consegne… fortunatamente le case sono poche e il caffè del bar è molto buono!

La penisola di Cap Corse termina a Saint Florent, dove ci fermiamo a comprare baguette e prisuttu per un pranzo al sacco.

Il Desert des Agriates e la spiaggia di Saleccia

Proseguendo sulla D81 per una decina di chilometri e superato un bar pieno zeppo di 4×4, troviamo il bivio che porta a Saleccia. Per arrivare alla spiaggia bisogna attraversare il Deserto delle Agriate in un percorso off-road di 12km.

In realtà il deserto è coperto di vegetazione e non ha molto a che vedere con quello marocchino.

La strada può essere percorsa da qualunque moto… ma un paio di cerchi a raggi coperti da gomme tassellate, un mezzo alto da terra e un po’ di esperienza nella guida fuoristrada vi aiuteranno parecchio.

Noi abbiamo fatto il percorso con le moto stracariche (tris bauli e passeggero) senza troppi problemi… ma quando abbiamo provato a rifare il percorso guidando le moto scariche in piedi ci siamo davvero divertiti! Le Pirelli Scorpion Trail II continuano a non deludermi.

Portare una scorta di acqua fresca, a Saleccia non ne troverete.

Per gli stradisti: in alcuni punti la strada bianca è abbastanza in pendenza e la pioggia porta via lo strato di terra superficiale, lasciando un bel po' di buche e pietroni da aggirare. Come se non bastasse ogni tanto una lingua di sabbia attraversa la strada e rende tutto più complicato... ma non disperate! La bellezza del paesaggio e l'obbiettivo finale meritano la fatica.

Per gli enduristi: arrivati alla spiaggia lasciate bagagli e zavorre, dopodiché ripetete la strada avanti e indietro fino allo sfinimento. Ricordatevi di non svuotare il serbatoio!

Arrivati al bivio per il campeggio tenete la sinistra e dopo poche centinaia di metri arriverete ad un ampio parcheggio. Ancora un paio di minuti a piedi e finalmente ecco la sabbia bianca ed il mare cristallino di Saleccia! Torno a pensare alle nuotate in quel mare stupendo e lascio parlare le foto:

Tornati alla D81 siamo stanchi e un po’ cotti dal sole, non ci rimane che percorrere i 56km che ci separano dal bungalow prenotato a Calvi per cenare e schiantarci nel letto.

La magnifica D81B e i Calanques de Piana

Ci svegliamo presto per goderci al massimo la strada costiera che ci porterà tra i luoghi più belli di questo motoitinerario. Invece di seguire le indicazioni per Porto sulla noiosa D81, vale la pena di entrare nel centro di Calvi per prendere la D81B (che secondo Google Maps è impercorribile).

Nel giro di qualche chilometro ci si trova davanti alla penisola de la Revellata circondata da un mare fantastico. Da qui in avanti il paesaggio diventa sempre più selvaggio, la strada si stringe e scorre tra mille curve a picco sul mare blu profondo.

Pennelliamo un’infinità di curve, costeggiamo golfi stupendi e ogni tanto la macchia mediterranea ci inghiotte nascondendo la distesa blu che ci accompagna sempre alla nostra destra.

Decidiamo di fermarci a Galeria per un caffè e finiamo nel bel mezzo del motoraduno Galeria Biker Bay. La cittadina è invasa da Harley Davidson tirate a lucido che brillano sotto un cielo azzurro rotto dai tuoni che si scatenano da marmitte apocalittiche. Contenti loro…

Ripartiamo sulla D81 che da questo tratto diventa una bella strada montana in riva al mare, con buon asfalto e curve pazzesche. Arrivati al Col de Palmarella (quota 405 metri sul mare) è obbligatorio fermarsi per ammirare il Golfe de Girolata, racchiuso dalla Riserva naturale di Scandola (patrimonio dell’umanità UNESCO).

La strada diventa sempre più bella nella discesa verso Porto, piccolo porticciolo all’ombra di un’antica torre genovese. Dappertutto rocce granitiche che ci ricordano la Gallura. Ci fermiamo a mangiare pesce e mules-frites in uno dei tanti ristoranti con dehors affacciati sulla baia.

La D81 risale in quota all’ombra di una pineta per poi stringersi e arrovellarsi tra i Calanques de Piana, formazioni di granito rosso a picco sul Golfo di Porto. Il paesaggio è davvero spettacolare, anche qui è obbligatoria una sosta fotografica.

Lasciati i calanchi ci allontaniamo dal mare e la strada diventa molto più larga e veloce, con curvoni asfaltati alla perfezione che invitano ad aprire il gas… ma fate tesoro della nostra esperienza: dietro alla curva perfetta potrebbe esserci un bel gregge di capre o pecore a bloccare la strada!

Tornati al livello del mare ci fermiamo a cercare la nostra sistemazione per la notte, l’Agriturismo Ferme de Chiuni, un po’ difficile da trovare perché letteralmente in mezzo ai campi. Commettiamo un errore di valutazione prenotando un solo bungalow per 6 persone… ma spendiamo pochissimo e siamo circondati da mucche, pecore, oche, anatre e pavoni!

Fa parecchio caldo e invece di fare i turni per la doccia ce ne andiamo alla spiaggia del Club Med di Cargese. L’acqua è fresca ma è quasi impossibile godersi il sole sulla sabbia: dopo pochi secondi ci si ritrova coperti da mosche davvero moleste!

Ceniamo a Cargese nel ristorante Chez Mimino, curioso locale che pensa di essere più fashion servendo cibo cinese. Optiamo per piatti corsi e carne alla griglia, tutto davvero ottimo! Fantastica poi la birra alle castagne Pietra.

Nel cuore montano della Corsica

Lasciamo Cargese dopo una colazione a base di cappuccino e croissant. Dopo 2 giorni possiamo decretare che il caffè espresso in Corsica è buono, decisamente un altro pianeta rispetto alla media francese!

Proseguiamo verso Sud per 13 km e lasciamo la D81 a Sagone, per cominciare la nostra traversata ovest-est delle montagne corse. L’obiettivo è di percorrere i 142 km che ci separano da Bastia nelle 3 ore stimate da Google Maps, arrivare in tempo per il pranzo ed imbarcarci alle 14,30.

Peccato che a Vico sbagliamo completamente direzione nell’unico bivio della zona! Prima di accorgerci dell’errore guidiamo per mezz’ora su una bellissima stradina persa nei boschi (incrociando anche un cinghialetto)… quando finalmente ci rendiamo conto di essere finiti in cul de sac giriamo le moto e perdiamo un’altra mezz’ora per rimetterci sulla D70 in direzione Albertacce.

E addio pranzo.

Nel frattempo il paesaggio attorno a noi si trasforma completamente, il mare sparisce e viene sostituito da guglie rocciose, boschi di pini e castagni. Le temperature calano parecchio e al Col de Vergio (quota 1478 m) ringrazio ancora una volta le manopole riscaldate.

Passato il lago artificiale di Calacuccia cambiamo scenografia con la Scala di Santa Regina, storica via ricavata nelle gole di granito a picco che il torrente Golo ha pazientemente eroso per la gioia dei nostri cuori di MotoViaggiatore!

Peccato non avere tempo per fermarsi in questi posti così diversi rispetto a quelli dei due giorni precedenti.

Da queste parti i benzinai scarseggiano, troviamo rifornimento solo dopo aver raggiunto la superstrada T20. Dopodiché solo stradoni pianeggianti fino a Bastia.

Arrivati a destinazione troviamo la banchina del porto brulicante di una quantità di moto mai vista! Purtroppo si rientra in serata, con la prospettiva di prendere un bel temporale sulla Savona-Torino.

Informazioni pratiche

Il modo più comodo per arrivare in Corsica con la propria moto è il traghetto.

Corsica Ferries propone la tratta Savona-Bastia A/R con partenza giovedì sera (h22,00) e rientro domenica pomeriggio (h14,30); il costo è stato di circa €165 prenotando con 2 settimane di anticipo (passaggio ponte per 2 persone con moto al seguito).

Se arrivate da Torino consigliamo di evitare il tratto appenninico di autostada. Percorrendo la SP28bis che da Ceva porta a Savona troverete un bell’antipasto in previsione delle curve che vi aspettano in Corsica… ma bisogna stare attenti ai numerosi autovelox.

A giugno 2017 il prezzo della benzina era praticamente identico a quello italiano (circa 1,50€/L). Le differenze di prezzo tra un benzinaio e l’altro sono davvero minime.

Se siete a Torino e volete assaggiare le meravigliose birre corse (Pietra e Colomba) potete fare un salto al pub Road Roads in via Carlo Alberto 3, le serve alla spina!

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Gabriele

In sella alla mia BMW R 1200 GS attraverso il traffico torinese, mi godo i tornanti delle alpi nord-occidentali e vado alla scoperta del mondo accompagnato da mia moglie Stefania.

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